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sabato 3 aprile 2021

"I sogni sono...

...risposte a domande che non abbiamo ancora capito come formulare" (X-File)

Chissà se è veramente così...

E' trascorso fin troppo tempo ma eccomi qui, in questo posto dove racconto i miei vaneggiamenti notturni,  senza preoccuparmi delle creature che approdano qui, sulle rive dell’incubo prima dell’alba.

Tre notti fa ho avuto a che fare con uno strano personaggio, il maligno,  un luogo sacro (un convento che esiste veramente) e quegli occhi che da sempre mi proteggono dall'abisso.

Non so come e non so il perché, mi sono ritrovata in una casa (?), anche se a dirla tutta non sono sicura che fosse una casa, non c’erano finestre, i muri erano bianchi e lisci e c’era una forte luce, e ad un tratto è comparsa una porta che si è aperta davanti ai miei occhi.

Uscendo mi sono ritrovata in una strada di montagna, ho riconosciuto quel luogo, perché per anni ho percorso quella strada per recarmi prima a scuola e poi a lavoro.

Mentre camminavo, per far ritorno a casa, mi ha raggiunto un autobus.

Non era un autobus di quelli che si possono vedere ora, tutti tecnologici, con i display che ti dicono la percorrenza, ma era uno di quelli che prendevo per andare a scuola, quindi molto, molto, ma veramente molto vecchio. (tanto non ve lo dico in che anni ho fatto scuola).

Dopo pochi metri, dopo avermi superato, l’autobus si è fermato aprendo le porte per salici su.

Nel salire, la prima stranezza che vedo è proprio il conducente, non era del tutto umano, anzi, forse di umano aveva ben poco, perché non aveva le gambe ma il suo busto era un tutt’uno con il sedile.

A parte me e lui non c’era nessun altro, e nel guardarmi,  con la mano mi fa un cenno per sedermi e chiudendo le porte riprende la sua corsa.


Ho iniziato a sentire un certo senso di disagio; poco dopo si ferma, le porte si riaprono, e senza proferire parola mi fa il cenno con le mani di scendere.

Mi sono ritrovata di fronte al Convento di San Francesco di Paola, un luogo che penso conosciate tutti, almeno per sentito dire, poi cavolo, non molto tempo fa è stata fatta una puntata su “Freedom”. Comunque come al solito divago…

Dicevo, nel vedere che mi aveva portato lì, ho tirato un sospiro di sollievo, anche perché accanto a me c’era lui, il mio guerriero che da sempre si prende cura dei miei sogni.


Senza dire nulla iniziamo a camminare, e nell’andare avanti sento un qualcosa dentro il mio animo che mi spinge ad andare lungo il percorso che porta al ponte del diavolo.


Si dice che quel ponte fu costruito in una notte ad opera del diavolo dopo essersi accordato con  S. Francesco. L’accordo prevedeva uno scambio, la prima anima che sarebbe passata da quel ponte sarebbe stata del maligno.

Il giorno successivo quando si presentò per riscuotere quanto accordato.

San Francesco fece passare un cane e il diavolo, sentendosi beffato, si arrabbiò a tal punto che sferrò un calcio al parapetto di sinistra, lasciando un buco che è ancora visibile, e poggiando la mano sul lato opposto del muro dove è rimasta l’impronta.


Tornando al sogno, io sentivo questa forza che mi spingeva su quel ponte ed è come se fossi entrata in uno stato ipnotico, e nonostante lui fosse accanto a me,  non riuscivo più a percepire nulla, nessun suono, nessuna voce, niente...

Ma la cosa strana è che al di là del ponte c’era un ingresso, una grotta, che nella realtà  non esiste, ed io venivo spinta proprio verso la grotta, e proprio quando stavo per finirci dentro, sento afferrarmi la mano con forza e tirarmi indietro, i suoi occhi che mi sorridono e la sveglia che suona...



mezzanotte è passata da cinque minuti e Sek vi augura la buona notte






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